Meditare ti fa stare e sentire meglio della media.
Una Ricerca scientifica.
Ci sono migliaia di esperimenti,
articoli scientifici e medici che dimostrano come la pratica della meditazione è collegata a un maggior benessere e una migliore salute fisica e mentale.
Queste ricerche sono molto importanti
anche se un po’ .. ovvie. Ovvero, per chi medita, i risultati di questi esperimenti sono noti a priori. Non ci raccontano nulla che già non sappiamo.
D’altra parte la conferma scientifica e statistica
è importante perché invoglia altre persone a intraprendere questa strada e incrementa la fiducia nella pratica.
Poi,
nel nostro mondo ultra-tecno-illuminista,
per molti se una cosa non l’ha detta un camice bianco, non è vera.
Non crediamo ai grandi maestri ma all’universitario.
Ben venga dunque tutto questo interesse scientifico!
La Ricerca Scientifica
Tra le molte ricerche,
ne ho scelto una che è stata piuttosto fondamentale.
Diversi anni fa l’università di Sydney Medical School in Australia ha compiuto un interessante esperimento:
Evidence-Based Complementary and Alternative Medicine Article ID 350674
Il dott. Ramesh Manocha, docente di psichiatria,
che ha guidato la ricerca con la professoressa Deborah Black e il dott. Leigh Wilson della Facoltà di scienze della salute,
ha dimostrato che:
“il profilo di salute e benessere
delle persone che meditano
è significativamente più elevato
rispetto media della popolazione”.
L’indagine è particolarmente significativa per diversi motivi:
Il governo australiano,
compila un profilo sanitario che attribuisce un punteggio numerico a diversi aspetti della salute mentale e fisica. Questo profilo è applicato come misura nazionale da decenni, e quindi si hanno dati relativi a di milioni di persone.
Questo ha permesso ai ricercatori,
di confrontare in modo accurato il profilo sanitario della popolazione australiana con un campione di 350 persone che praticano regolarmente da almeno due anni una forma di meditazione.
L’indagine ha una solida valenza
scientifica e statistica.
Va sottolineato,
che i ricercatori sono stati attenti a considerare i diversi aspetti che potevano metter in dubbio o inquinare i risultati.
“Ci aspettavamo che,
ci fossero alcune differenze tra chi medita e gli altri ma non ci aspettavamo che i risultati fossero così pronunciati.
Abbiamo ripetuto numerose componenti del sondaggio più volte per confermare i nostri risultati e ottenendo gli stessi risultati”.
Ad esempio, poiché chi medita è principalmente un non fumatore e non bevitore, abbiamo confrontato il campione dei meditatori anche con solo quella parte di popolazione che non beve e non fuma.
Risultato:
Il profilo di salute e benessere di chi medita
è significativamente migliore
anche di chi conduce una vita sana e equilibrata.
Ma non è finita qui 🙂
Questo studio è importante perché è stato uno dei primi studi a valutare l’impatto della meditazione sulla salute a lungo termine.
Da cui, il dott. Manocha, psichiatra, ha concluso che:
“praticare la meditazione
è una una forma primaria di prevenzione
contro i disturbi della salute mentale.”
Guardiamo un po’ di dati riassuntivi aggregati.
Più una linea è in alto più stai bene.
Quella blu (più alta) è dei 350 che meditano.
Quella nera (più bassa) è una media nazionale australiana.
Piuttosto evidente la differenza, non credi?
NOTA: Vi sono altre due misure aggregate che non sono riportate nel grafico: il funzionamento fisico (PF) e la limitazione del ruolo — fisico (RP).
I ricercatori riportano che queste 2 misure sono risultate nello studio statisticamente non significative.
Quindi, nei 350 soggetti la variabilità di queste condizioni è troppo elevata. É possibile che ci siano dei portatori di handicap importanti nel gruppo
o che non
inseriscano nella loro pratica meditativa la posizione corretta e gli esercizi di respirazione e energetici necessari al benessere del fisico.
Vi è un alto notevole aspetto da evidenziare.
Gli studiosi hanno rilevato che la frequenza con cui si medita, non è da sola direttamente correlata ad una migliore salute: non è così importante quanto spesso mediti ma quanto frequentemente raggiungi uno spazio di “silenzio mentale”.
La Qualità piuttosto della mera Quantità.
Nelle parole degli studiosi: “la nostra analisi mostra pochissima relazione tra la frequenza con cui la persona medita, ovvero fisicamente si sedeva per meditare e i punteggi di salute mentale.
Tuttavia la relazione è chiaramente evidente in relazione alla frequenza con cui si sperimenta lo stato di silenzio mentale.”
Ovvero,
meditare “male” molte volte al giorno non è così efficacie quanto
meditare “bene” 1-2 volte al giorno, per pochi minuti!
Conclusione
Quindi,
lo studio ha confermato che
- meditare fa bene alla salute. 🙂
- sia per quanto riguarda quella fisica ma soprattutto per la nostra parte emotiva e mentale. 🙂 🙂
- per ottenere i risultati desiderati, è molto importante la qualità della meditazione 😉
- in particolare è importante raggiungere spesso il silenzio mentale. …
I grandi maestri,
vivono in uno stato di silenzio mentale,
interrotto, solo quando serve,
dai pensieri necessari
per convivere con gli altri o risolvere un problema.
Vivere così è molto più bello!
Che la tua vita possa essere piena di Luce