Immagina di essere seduto su una spiaggia difronte ad un oceano azzurro. Senti il dolce e caldo contatto della sabbia con la pelle, il sole che ti scalda ed una leggera brezza dall’oceano che ti rinfresca. Ascolta il rumore gentile delle onde che bagnano la sabbia davanti a te, in un ritmo cadenzato l’onda sale sulla spiaggia e poi fa ritorno al mare,…. È l’inizio di una meditazione guidata…
La domanda che ci facciamo è: che ruolo ha l’autosuggestione nella meditazione? E se nella meditazione si usa l’autosuggestione, non vuol forse dire che ci auto inganniamo?
Molti di noi credono di vivere una vita talmente oggettiva e reale che, appena sentono una parola come “immagina”, credono che sia un auto ingannarsi. Ma davvero viviamo una vita oggettiva e reale? I maestri dell’umanità ci dicono di no.
Vediamo, vi sarà capitato di sentire qualcuno dirvi: “Ho incontrato questa persona, è una bellissima persona” … e, qualche settimana dopo… “è insopportabile, sapessi com’è!…” Che cosa è successo? È davvero così cambiata quella persona o è cambiato nostro modo di percepirla? Nella maggior parte dei casi è cambiata la nostra percezione. Riusciamo a percepire la Realtà solo in una sua piccola parte e la filtriamo attraverso i nostri pregiudizi e condizionamenti. Etichettiamo le persone, gli eventi, … come belli/ brutti, piacevoli/ dolorosi,…. Quindi della Realtà, rimane ben poco nella nostra mente. Nella Realtà più profonda e completa, le persone, gli eventi, non sono etichettabili. La Realtà è estesissima, completa. Un evento piacevole per una persona può non esserlo per un altro, oppure quando in molti raccontiamo un evento, a volte pare di aver visto cose diverse.
Vediamo la Realtà nel cono ristretto della nostra percezione. Viviamo una vita soggettiva, determinata dai nostri pregiudizi e condizionamenti, in altre parole determinata dai nostri valori, dalla nostra educazione, dalle esperienze passate, dai desideri… Sulla base di questo concetto si forma una parte delle teorie psicologiche, della PNL e di molte altre correnti di pensiero. Espressa in modo crudo e semplice, l’idea alla base è la seguente: visto che ci “auto inganniamo” continuamente, perché non farlo in modo pilotato per stare meglio? Se non possiamo cambiare gli eventi, cambiando il nostro punto di vista cambia il modo in cui reagiamo. Scegliamo dunque il modo di percepire gli eventi affinché le nostre reazioni ci portino dei benefici anziché malessere.
Sviluppando il Training Autogeno, lo psichiatra tedesco Shultz aveva capito come, tramite l’autosuggestione, la mente sia in grado di instaurare uno stato fisiologico desiderato. Fate un esercizio con un limone immaginario:
Leggi ora molto lentamente: immagina di prendere in mano un limone. Bello, giallo, succoso, senti la struttura della buccia, annusa, senti il profumo che riempie le narici, ora taglialo, portane metà alla bocca e danne un bel morso… oppure guarda ed ascolta il video.
A questo punto la maggior parte delle persone hanno fortemente aumentato la salivazione, è avvenuto un cambiamento fisiologico pur avendo solo immaginato il limone.
Dunque non viviamo una vita oggettiva e reale, ma in un immaginario in cui filtriamo stimoli reali attraverso percezioni, percezioni che sono state distorte dalla nostra storia (educazione, esperienze, …), e reagiamo a sogni e pensieri allo stesso modo come se fossero reali.
Nella meditazione, se insegnata correttamente, noi entriamo nel profondo della Realtà e, ad esempio, sfruttiamo il nostro corpo per evitare di perderci in un mondo di sogni. Impariamo a non filtrare attraverso le nostre percezioni, a non etichettare, a vedere ciò che è.
In molte meditazioni si usa l’immaginazione per creare spazi sacri piuttosto che forme di rilassamento altrimenti difficilmente raggiungibili. Possiamo dire che sia un auto ingannarsi? No, diciamo piuttosto che sia scegliere su quale parte della realtà focalizzarci, che sia il crearci una realtà migliore, in fondo siamo esseri creativi!
Leggi ora molto lentamente: immagina di essere seduto su una spiaggia difronte ad un oceano azzurro. Senti il dolce e caldo contatto della sabbia con la pelle, il sole che ti scalda ed una leggera brezza dall’oceano che ti rinfresca. Ascolta il rumore gentile delle onde che bagnano la sabbia davanti a te, in un ritmo cadenzato l’onda sale sulla spiaggia e poi fa ritorno al mare,…. il respiro è calmo e profondo, un sorriso compare sul tuo volto. Per qualche istante, ascolta il rumore del mare e rimani in questo stato, consapevole del respiro e chiudi gli occhi.
È cambiato qualche cosa di come ti senti?