Talvolta, durante la meditazione affiorano delle immagini che etichettiamo come reminiscenze di vite passate. Ma non solo durante la meditazione. Alle volte questo sentire riaffiora spontaneamente o durante un sogno, durante un trattamento energetico o in diverse terapie.

Per me negare la reincarnazione è sempre stato un po’ come negare l’esistenza dei colori. Se ti è detto: “Il colore rosso non esiste” e tu indichi con il dito una rosa rossa nel tuo giardino e ti rispondono “quella è verde” la discussione non può che finire lì. Tradizionalmente si decide chi a ragione “a maggioranza”. L’altro oggi è daltonico e nel passato un matto o un eretico.

Oggi abbiamo delle indicazioni molto importanti sull’utilità di recuperare “vite passate” per scopi terapeutici. Pensiamo ad esempio a tutto il filone della psicoterapia transpersonale.

Sono inoltre documentati molti fatti che mostrano come persone, attraverso reminiscenze spontanee in sede terapeutica o durante meditazioni, siano venute a conoscenza di fatti storici, storico – geografici,… che non avrebbero assolutamente potuto sapere altrimenti.

Quindi qualche cosa c’è. Ma nel tentare di spiegare la reincarnazione se ne sentono di tutti i colori. Vediamo di fare un po’ di ordine o aggiungiamone uno.

Dal punto di vista scientifico il concetto cruciale è “cos’è il tempo?” Il tempo ci sembra lineare, ci pare che oggi venga dopo di ieri. Ma è davvero così? Abbiamo dimostrato che il tempo è relativo. Più veloce ci muoviamo più il tempo scorre lentamente. Nella vita quotidiana è impossibile rendersene conto, tanto quanto per costruire una casa non è necessario tenere conto della meccanica quantistica. Ma in una vita supersonica si comincia a vederne le conseguenze di questa relatività. Ringraziamo Einstein per averlo intuito. Più vicini andiamo alla velocità della luce, più il tempo scorre lentamente. Alla velocità della luce, dove la materia non è più distinta dall’energia ondulatoria, in altre parole non c’è più distinzione tra onde e particelle, il tempo è indefinito. È possibile che “esista” un mondo alla velocità della luce? Certo, ma non c’è possibile conoscerlo. È possibile che “esista” un mondo che si muove a una velocità sempre superiore a quello della luce? Certo, ma se non c’è possibilità che il nostro e quel mondo si “conoscano”. La luce è come una finestra a specchio che ci impedisce di guardare e vedere cosa c’è al di là.

Nel momento in cui il tempo diventa una dimensione spaziale e si considerano modelli fisici multi dimensionali, il concetto di “prima e dopo” diventa relativo a dove ci si trova e a in che verso ci si muove. Il “prima e dopo” diventano come a “destra e sinistra”. Se dico che nella stanza prima incontro il tavolo poi la credenza è in base a come mi sposto nella stanza. Se mi giro, il tavolo viene dopo la credenza. Ma entrambe esistono contemporaneamente.

Dal punto di vista metafisico si postula che Dio sia fuori dal tempo poiché omnisciente e perfetto. Pertanto, dal “Suo punto di vista” tutto accade contemporaneamente.

Ora, se il tempo è illusorio, cosa sono queste immagini di vite passate? Siamo noi, un’altra parte di noi o sono altre anime che stanno vivendo quella cosa? Oppure sono semplicemente immagini che il nostro subconscio ci presenta? Non vi è naturalmente la possibilità di dimostrare come vera o falsa per nessuna di queste 4 possibilità: noi, parte di noi, altre anime o pure immagini. Tutte e 4 possono essere vere. Tutte e 4 possono essere false. Quindi possiamo solo dire che è vero che recuperiamo del materiale passato, ben oltre la nostra attuale nascita, ma non è possibile dimostrare cosa questo significhi dal punto di vista cosmologico se non attraverso un dogma.

Dunque il discorso si deve per forza muovere sull’utilità o meno di questi “ricordi”.

Come abbiamo detto secondo talune terapie l’uso d’intuizioni sulle vite passate è molto importante. Per lo sciamanesimo è come parlare dell’ABC, talmente evidente e banale che non vale nemmeno la pena discuterne.

Secondo alcune religioni il concetto di reincarnazione è fondamentale per aiutare le persone a crescere, farle seguire i precetti etici e creare un mondo migliore. Si riconosce l’esistenza di paradisi e d’inferni anche in questo mondo (gli inferni sono visibilissimi) e ci si affida a una giustizia completa tale per cui le colpe, accumulate in questo mondo, vanno scontate in questo mondo. E se “i mulini di Dio lavorano lentamente” (Mahatma Gandhi) non rimane che tornare e scontare fino alla grazia o alla dissoluzione delle colpe. Per altre religioni, come per la chiesa cattolica, è invece vietato insegnarla.

Nel nostro piccolo abbiamo notato che l’intuizione di “vite passate” è utile se ci si limita a capirne il significato in rilevanza alla nostra vita corrente. Se ci si perde nella fantasia o peggio a inseguire “ciò che eravamo”, allora quell’intuizione benefica diventa una distrazione tale dalla nostra vita che può essere deleteria. Ci sono persone che hanno perso anni preziosi focalizzandosi su ieri invece di porre l’attenzione al qui e ora e su chi c’è intorno oggi.

Il suggerimento è quindi di non negare l’utilità di queste intuizioni ma di considerarle domandandosi: cosa mi si sta dicendo a riguardo della mia situazione corrente? Come mi aiuta a capire meglio quello che sto vivendo? Quali indicazioni sto ricevendo per la mia vita attuale? Quali cose m’insegna che posso applicare nel mio contesto presente?

Vi possono essere altri argomenti etici, ma a guardare in questo modo il riaffiorare di una immagine passata questa diventa uno strumento molto utile e potente di conoscenza di Sé e della propria realtà senza nulla togliere a concetti di rivelazioni e salvezza.