L’Autostima ha un ruolo determinante sul modo in cui reagisci agli stimoli della vita, sul  modo in cui ti comporti, sulle tue scelte:  quindi forma la tua vita, la vita che ti stai creando.

L’Autostima è definita come “la considerazione che abbiamo di noi stessi“. Ma ste ti chiedi: “quanto mi stimo?” noti che la valuti in base ad un confronto con chi ti attorno. Ti puoi  considerare una persona capace, importante, di valore, puoi sentirti in grado di dare e soprattutto di ricevere,…  Puoi sentirti giustamente capace di affrontare le situazioni, oppure, come nel caso della depressione, sentirti sopraffatto ed incapace di muoverti; invece in un stato maniacale, di delirio di onnipotenza alla Don Chisciotte, stato in cui la nostra percezione della realtà è ancora più offuscata, ti potresti sentire in grado di superare mari e monti… inesistenti!

Molte persone “normali” mostrano facilmente lacune nell’autostima. Per esempio reagisci in modo aggressivo a stimoli quasi innocui? Cerchi potere, valore attraverso il possedere beni materiali, titoli, controllo sugli altri? Non senti di valere per te stesso, né di avere il controllo delle situazioni? Ti senti subito in pericolo oltre l’oggettività della situazione?

Se osservi profondamente la tua vita, noti che non è ciò che ti è accaduto che ha veramente fatto la differenzia ma come hai reagito ed agito nella realtà. Puoi aver avuto un lutto, una perdita, puoi aver subito violenza ed ingiustizia ma è stata la tua reazione a questi eventi che hanno formato la tua vita da quel punto in poi. Non stiamo dicendo che sia facile. Vi sono molte persone che hanno avuto tutto e non sono state in grado di creare una realtà positiva né per se stesse né per altri. Vi sono invece molti casi umani nati “nella sfortuna”, che hanno dovuto subire molto dolore ed umiliazioni e che hanno creato realtà nobili.

Immagina come sarebbe sentire una forza interiore, sentire la capacità ed il potere in te, indipendentemente da chi sei e da cosa hai, di creare la tua vita anziché subirla. Immagina come sarebbe sentire che sai gestire la paura di sbagliare ed il fallimento e che sei in grado di cadere in piedi e rialzarti sempre. Questa è vera autostima.

L’autostima ha a che vedere con il sentire la forza, la capacità ed il potere di creare la tua vita anziché subirla.

Da dove viene questa forza?

Se porti a termine molte cose e ti riescono bene, la tua autostima cresce. Se invece si sono susseguite una serie continua di insuccessi e “bastonate” tendi a non provarci più. Cominci a tenere un profilo basso, provi a schivare tutto quanto possibile. Al punto estremo c’è l’inabilità totale: semplicemente subisci senza nemmeno spostarti, sperando solo che il dolore finisca il prima possibile. Smetti completamente di creare.

La tua autostima dunque cresce o diminuisce non tanto in base a quello che ti capita, ma in base al dialogo tuo interno e da quello che avviene attorno a te, ovvero da quello che gli altri dicono e pensano di te su come hai reagito a quello che ti è capitato.

Il come reagisci ad uno stimolo dipende da quello che ti dici nel dialogo interno, nei tuoi pensieri. Sai che ad ogni stimolo, ad ogni cosa tendi a mettere una etichetta: questo è buono, questo cattivo, qui c’è piacere, qui c’è dolore… Ovvero come gestisci le etichette? Ad esempio se dici “ho fallito molte volte” o “ho scoperto molti modi in cui non funziona” (vedi Edison e la lampadina) stravolge la percezione di quello che è successo. Dall’aver ottenuto un risultato negativo e sentirti passivo il risultato viene vissuto come positivo ed assumi una posizione attiva. Molte tecniche per migliorare l’autostima si basano appunto sulla gestione della percezione. Una corretta percezione ed un corretto controllo del dialogo interno sono necessari.

Ma attenzione a non negare l’evidenza ed il dolore! Leggi a proposito del declino e distacco.

Gestendo il dialogo interno, cambia anche quello che avviene attorno a te, ovvero apparendo propositivo ed in grado di agire chi è intorno a te ti rispetterà e ammirerà e quindi farà commenti e pensieri positivi e di apprezzamento. Non solo: ad un eventuale commento negativo sei in grado di reagire, di mostrare le cose sotto una luce diversa., cambiare la percezione degli altri su di te e su quello che ti è capitato.

Poi, oltre alla gestione del dialogo interno, vi è la postura. La tua postura mostra immediatamente il tuo livello di autostima ed influisce su questa. come in un circolo vizioso o virtuoso. Una postura eretta migliora la tua sensazione di forza. Mentre la schiena curva, le spalle incurvate, il capo chino, ti inducono una sensazione di depressione. Una postura “ultra eretta”, rigida, col mento in alto, ti farà sentire come Don Chisciotte o Mussolini. Ti farà sentire forte si, ma ti porterà anche all’autodistruzione. Puoi  modificare la tua fisiologia per influenzare il tuo stato mentale, per sentirti capace. Una corretta postura è utile.

Ma siamo ancora lontani dal punto fondamentale. Da dove viene questa forza? Da dentro di noi?

Un giorno mi colpì una frase di un istruttore di cani che insegnava ad un padrone (gran parte del Dog Training consiste in realtà in un Padrone Training) a gestire il cane in un circuito acrobatico. Questo istruttore disse: “Dagli il comando successivo prima che tocchi terra, quando tocca terra riacquista potere”. Questo istruttore, forse inconsciamente, aveva capito molto dell’autostima e del controllo, aveva capito il punto chiave, che non ha a che vedere con il passato, con i condizionamenti o quant’altro … ma con il “sentirsi la terra sotto i piedi.” Quando ti viene a mancare la terra sotto i piedi, ti senti perduto, impotente, incapace di agire. Ti manca il punto di appoggio, il punto su cui far leva, il punto su cui agire forza.

Quali sono questi punti di appoggio per un bambino? Certamente anche la madre ed il padre. Un bambino nel parco, che sente l’occhio del genitore ed il suo appoggio, è in grado di sentirsi libero di giocare, affrontare nuove situazioni, allontanarsi. Un bimbo che si sente scollegato dai genitori è insicuro e reagisce in modo aggressivo o passivo alle situazioni. Ma c’è una madre ed un padre, più grandi ed importanti dei tuoi genitori, una madre ed un padre di cui fai parte. Che tu lo senta consciamente o no, c’è un’energia della terra ed una del cielo che ti attraversa, energie con le quali puoi collegarti o sentirti separato. Essere scollegato ti porta a non avere più forza di un pupazzo a cui hai staccato la spina.

La meditazione comprende tutte le leve dell’autostima. La gestione ed il superamento del dolore e del distacco, la visualizzazione del nuovo scenario, il controllo del dialogo interno, la postura e soprattutto ti ricollega alla fonte, ti riporta a casa.

Ecco perché la meditazione, un certo tipo di meditazione, diventa il modo migliore per incrementare o creare un’autostima positiva:

  • ti aiuta ad elaborare e superare il dolore,
  • ti insegna a gestire il tuo dialogo interno,
  • ti insegna ad assumere una postura del corpo corretta,
  • ti ricollega con la terra ed il cielo e con il centro di te stesso, dandoti potere,
  • ti focalizza nella nuova realtà che vuoi creare.

Nei corsi insegno una meditazione completa, focalizzata a creare autostima in noi stessi. Per il momento fai questo esercizio:

Dedicati un minuto di quiete,
incomincia a sentire il contatto con il terreno, con la sedia, con il pavimento,
raddrizza la colonna vertebrale,
porta il mento leggermente verso il basso,
il capo è eretto,
dolcemente, senti la stabilità del terreno,
se vi sono rumori e vibrazioni delle auto od altro che passa, gentilmente focalizza la mente su queste vibrazioni che ti arrivano attraverso il terreno.
Rimani così, espandendo i tuoi sensi tattili,
lascia andare ogni etichetta.
Un minuto di presenza mentale.

Pianta i piedi perterra e sarai in grado di sollevare la luna.